Tè indiani

TE’ NERI

Una tipica tazza di tè nero possiede 50 mg di caffeina. Altri componenti inclusi nel tè nero sono polifenoli, tannini, oligoelementi e vitamine.

  • Darjeeling – (India Nord Orientale)

Il Darjeeling è un pregiato tè nero indiano proveniente dai giardini dell’Himalaya, nel Nord Est dell’India alla frontiera con il Nepal, con il Buthan, con il Sikkin, nella regione del Darjeeling. In questi “giardini”, che possono raggiungere dimensioni ragguardevoli (500 ettari), vengono raccolte con metodi tradizionali circa ventimila tonnellate di tè all’anno. È considerato il più pregiato dei tè neri, tanto da essere paragonato allo “Champagne dei tè”. La sua ricchezza di aromi è determinata dall’altitudine, dal suolo e dalle pendici himalayane. Il gusto pregiato e inconfondibile ricorda l’uva, le mandorle e le castagne. Il suo aroma intenso, fruttato, ma anche floreale (quando si tratta di un primo raccolto, “First Flush”) fa sì che sia ben adatto alla colazione, mentre quello proveniente dal secondo raccolto (“Second Flush”), tra maggio e giugno, è in genere denominato “muscatel” per il tipico sapore di moscato.

A seconda del tipo di “giardino”, della stagione autunnale, delle piogge monsoniche e della resa di un determinato raccolto, si determina il tipo di tè. Il raccolto è condizionato dunque dalla crescita, dal tipo di cespuglio e dagli effetti della stagione sulle foglie, ovvero dal grado di maturazione. Sono quattro i momenti dell’anno, seguendo le stagioni, in cui vengono raccolte le foglie di tè. In seguito il procedimento di lavorazione è comunque lo stesso e va dall’appassimento all’essiccazione delle foglie.

Proprietà:

  • aiuta a tenere sotto controllo o meglio previene il diabete;
  • diminuisce il rischio di malattie cardio-vascolari e favorisce la

 

  • Assam – (India Nord Orientale)

Ci sono circa duecento giardini di tè Assam e tutti si caratterizzano per l’infuso rosso e profondo che donano, dall’aroma pronunciato, dal gusto speziato, potente, rotondo e quasi maltato. È un ottimo tè da gustare a colazione e si può accompagnare con una punta di latte. L’alta valle dell’Assam si estende duecento chilometri più ad est della regione del Darjeeling, al confine con la Cina, con il Myanmar e con il Bangladesh. A questa longitudine le rive del fiume Brahmaputra, sulle quali nel 1823 furono scoperti degli alberi selvatici del tè, sono una delle zone più umide e inospitali del mondo. È l’area dell’India dove si produce più tè e una delle più produttive al mondo; da questa pianura infatti arriva circa il 13% del tè prodotto sul nostro pianeta.

L’Assam è l’unica regione al mondo in cui questa bevanda viene coltivata in pianura e anche l’unica altra regione, oltre alla Cina meridionale, che lavora la propria pianta di tè nativa.

Proprietà:

  • le foglie della pianta sono ricche di polifenoli (antiossidanti naturali), aminoacidi, carboidrati, sali minerali, pigmenti come clorofilla e carotenoidi. Con la lavorazione, alcuni componenti possono trasformarsi. Per esempio, i flavonoidi, che fanno parte della categoria dei “polifenoli”, con l’ossidazione si convertono in teaflavinetearubigine, responsabili del colore e del sapore dei tè ossidati, come il tè Assam.

 

  • Tulsi Tea (India)

Il Tulsi (o tulasi), noto anche come basilico santo, è conosciuto per il suo potere guaritore da oltre tremila anni.

Proprietà:

  • protegge contro il diabete;
  • è una fonte di vitamina K;
  • ha proprietà anti-tumorali (in particolare il Tulsi ha dimostrato la sua efficacia nei tumori al polmone, al fegato, del cavo orale e della pelle poiché aumenta l’attività antiossidante di glutatione ed enzimi, inducendo la morte delle cellule tumorali);
  • ha potere antibiotico;
  • è efficace nella cura di quasi tutte le varietà di disturbi respiratori: bronchiti, tosse profonda, asma, infezione del tratto respiratorio superiore, come il raffreddore o l’influenza. I componenti del basilico santo (canfene, eugenolo e cineolo) forniscono sollievo dalla congestione e da altri sintomi dei disturbi respiratori, consentendo una più facile respirazione.

 

  • Nilgiri (India del Sud) – MASALA CHAI

Il tè Nilgiri prende il nome dalle Nilgiris Mountains, o Blue Mountains, dove viene coltivato ad altitudini elevate (da 1.000 a 2.500m). Le montagne prendono il nome dal fiore kurinji saxe-blu, che fiorisce una volta ogni dodici anni. È un ottimo tè per il pomeriggio e, grazie alla sua caratteristica di permettere l’uso ripetuto delle sue foglie, è utilizzato per produrre la bevanda nazionale indiana, il “Chai”, un tè speziato servito dolce, anche con il latte (le spezie per il Chai si chiamano Masala).

 

Storia del tè Nilgiri

Le montagne di Nilgiri sono situate sui Ghati occidentali nel sud dell’India, nel distretto chiamato Nilgiri, nello stato del Tamil Nadu, considerato tra le maggiori regioni produttrici di tè in India. L’associazione Nilgiri Planters, nel sud dell’India, è stata fondata nel 1981 ed essa costituisce circa un terzo della produzione di tè nel distretto di Nilgiri. La produzione è iniziata nel diciannovesimo secolo quando la dottoressa Christie, assistente chirurgo di Madras, visitò la zona e propose una piantagione di tè. Ci volle infatti un lungo periodo di sperimentazione per coltivare i tè nel Nilgiris e per far sì che questo tipo fosse esposto al mercato internazionale, in particolare alle aste di Londra (la prima piantagione fu fondata nel 1859). Anche se il tè Nilgiri ha impiegato molto tempo per la sua messa in opera, ha guadagnato molto presto la sua popolarità grazie alla superiore qualità di fragranza e sapore, da qui il nome “la gemma del sud dell’India”.

Inoltre le condizioni climatiche di queste colline si adattano perfettamente alla piantagione di tè e quindi, la coltivazione dura tutto l’anno, a differenza del tè stagionale coltivato in Assam e Darjeeling.

Gusto: il sapore del tè Nilgiri è generalmente scuro, intensamente aromatico e fragrante, porta infatti una gamma di sapori come limone, menta e anche eucalipto, in quanto viene generalmente coltivato tra alberi come eucalipto, cipresso, ecc.

 

  • Masala Chai: il motore dell’India

Per realizzare il Masala Chai si usa il tè Nilgiri, con l’aggiunta di un insieme di spezie (cardamomo, cannella, chiodi di garofano, zenzero in polvere e pepe) unite a latte e zucchero. Degustato a colazione ma anche nei torridi pomeriggi del subcontinente, il Chai è considerato il “grido che sveglia l’India”.

Questa miscela:

  • contiene antiossidanti;
  • è ricca di spezie che aiutano la digestione, il sistema cardiovascolare e rafforzano quello immunitario, aiutando a proteggere contro il raffreddore e l’influenza.

TE’ VERDI

  • Ceylon (o Isola dello Sry Lanka)

Lo Sry Lanka (o Ceylon) è al terzo posto come paese al mondo produttore di tè dopo India e Cina.

Le piantagioni sono situate generalmente su altezze che vanno dai 600 metri ai 2000m, sotto il sole splendente in un’aria pura e sana. I tè prodotti sono classificati sulla base dell’altitudine delle piantagioni da cui provengono.

Proprietà: il tè verde, come quello nero, è ricco di benefici per la salute. Contiene infatti tannini, polifenoli e sostanze come caffeina, teobromina e teofillina. A differenza di altri tè è il meno ossidato di tutti, poiché subisce un processo che lo blocca.

È dimostrato scientificamente inoltre che chi lo beve regolarmente ha meno probabilità di contrarre malattie cardiovascolari e tumori. Diversi studi hanno infatti evidenziato che un consumo regolare (una tazza al giorno) stimola il metabolismo, aiuta a prevenire malattie infiammatorie, ha effetto neuro-protettivo e previene malattie dell’apparato digerente. Il tè verde svolge inoltre un’azione tonica e stimolante, sembra avere effetti benefici sul diabete di tipo 2, poiché riequilibra i tassi di glucosio nel sangue, drena, depura e riduce l’assorbimento dei grassi. Infine è utile anche per l’igiene orale prevenendo la formazione della carie grazie alle catechine e al fluoro presenti nelle foglie. Tuttavia si sconsiglia di eccedere nelle dosi poiché può influire negativamente sul funzionamento della tiroide.

STUDI: in conclusione allo studio dal titolo “Green Tea And Reduced Risk of Cancer Health Claim”, la FDA ha affermato che esiste una piccola prova di beneficio sul cancro prostatico da parte del tè verde.