Germogli di soia

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Bean sprouts with seed

Per germoglio si intende, oltre al prodotto del seme vegetale quando viene interrato, il giovane ramoscello o il gruppo di foglioline che nascono dalla gemma di una pianta.

I germogli di soia provengono dalla germinazione dei semi della soia, legume molto diffuso in tutto il mondo il cui nome scientifico è Glycine max. Chiamato soia verde, fagiolo mungo o fagiolo indiano, proviene dalla penisola indiana ma è largamente diffuso in tutta la cucina asiatica e di recente adottato anche da quella europea.

Fin dall’antichità in Oriente consumati come fritti, in zuppa, in insalata ed in un’infinita varietà di altri piatti, il loro uso è entrato nelle cucine europee anche in ambito domestico.

Si tratta di una coltivazione largamente diffusa in tutto il mondo per l’uso di questo seme anche nel mondo animale. I germogli di soia sono le piccole piantine che nascono dai semi, posti a germinare in ambienti umidi e luminosi e possono essere consumati sia crudi che cotti.

Definiti anche “germogli della salute”, questa pianta in embrione è tra i cibi preferiti di molti vegani e vegetariani i quali ne fanno un largo consumo: ricchi di sostanze benefiche per la salute dell’uomo, sono infatti considerati dei veri e propri integratori.

I germogli di soia hanno un elevato contenuto di acqua, poche calorie e alcuni componenti preziosi per il mantenimento del benessere dell’organismo, come ad esempio:

  • sali minerali tra cui ferro, calcio, potassio e fosforo;
  • vitamine del gruppo A, del gruppo B (soprattutto B1, B2 e B3), vitamina C e vitamina D;
  • lecitina e fitosteroli, componenti utili a combattere il colesterolo;
  • le proteine contenute nella soia favoriscono l’assorbimento della vitamina D, d’aiuto a rafforzare le ossa;
  • alto quantitativo di fibre che aumenta anche il senso di sazietà.

Benefici

Sono diversi i motivi per cui i germogli di soia sono utili al nostro organismo, grazie alle numerose proprietà, in parte già elencate. In particolare, un consumo equilibrato consente di tenere a bada diverse problematiche come quelle elencate di seguito.

  • Stitichezza: i germogli sono un valido alleato per chi soffre di intestino pigro.
  • Osteoporosi: consumati dalle donne che si avvicinano alla menopausa, grazie alla vitamina D aiutano a rafforzare le ossa.
  • Malattie cardiovascolari: prevengono i depositi di grasso nelle arterie mantenendole pulite.
  • Antitumorali: da alcuni studi recenti si è riscontrato che svolgono attività protettive contro l’insorgenza di tumori.
  • Anticaduta: andando a stimolare l’ormone DHT rallentano il fenomeno della caduta dei capelli.

Consumo e disponibilità sul mercato

Essendo una pianta in embrione, i germogli di soia sono considerati un vegetale mentre in realtà sono un “giovane legume”; per questo oltre a chi segue uno stile alimentare vegano-vegetariano (in cui viene eliminato il consumo di alimenti di origine animale), sono largamente preferiti dal mondo femminile, in quanto risultano essere un alimento gradevole e leggero, soprattutto nei paesi del Nord.

Disponibili sui banchi del supermercato tutto l’anno, i germogli di soia risultano essere un prodotto altamente versatile in cucina, purché accuratamente lavati, ancor meglio se sottoposti ad una breve cottura (1-2 minuti in acqua bollente) prima di essere consumati.

A tal proposito infatti alcune istituzioni sono al lavoro per far sì che il commercio dei germogli di soia sia ulteriormente preceduto da una serie di più severi controlli, anche attraverso l’aggiunta di nuove etichette.  L’alta provenienza dei germogli è sicura, ma sui grandi numeri il rischio di contaminazione di batteri esiste e per tale ragione i controlli per garantirne la salubrità aumenteranno. In particolare andrebbe riportato, al fine di assicurare l’allontanamento dei microrganismi indesiderati, che il lavaggio non assicura la salubrità come invece la cottura.