Il Ginkgo Biloba è l’unica pianta sopravvissuta della famiglia Ginkgoaceae le cui origini risalgono a circa 250 milioni di anni fa, nell’epoca del Permiano (l’ultima era del Paleozoico, a cavallo con quella del Mesozoico), per tale ragione è considerato un vero e proprio “fossile vivente”. Il nome Biloba invece deriva dalla morfologia delle sue foglie, dal latino bis e lobus, con riferimento alla divisione in due lobi delle foglie, a forma di ventaglio.
Questa pianta è una Ginosperme, ovvero non presenta i classici fiori ma delle strutture simili a coni, inoltre è una pianta dioica, ovvero con strutture fertili maschili e femminili a seconda della pianta.
Il Ginkgo Biloba, anche se è originario della Cina, è una pianta che viene coltivata industrialmente in Europa, America e Giappone per ornare parchi, giardini e viali, poiché risulta un albero molto bello nei mesi primaverili ed autunnali e soprattutto resistente agli agenti inquinanti, oltre che utile per l’utilizzo medicinale delle sue foglie.
L’estratto di Ginkgo Biloba è tra gli integratori alimentari più consumati al mondo in quanto rappresenta un trattamento erboristico consumato per prevenire il declino cognitivo legato all’età.
L’estratto di questa pianta è ricco di sostanze antiossidanti, polifenoli e flavonoidi che agiscono sulle membrane cellulari, contrastando la formazione dei radicali liberi, ma anche terpeni (ad esempio il ginkgolide B) che inibiscono il fattore di attivazione delle piastrine (PAF= Platelet Activating Factor) prevenendo così la formazione di trombi nei vasi sanguigni e migliorando l’irrorazione dei tessuti.
Inoltre il Ginkgo Biloba possiede un buon contenuto di vitamina C e carotenoidi.
Di seguito vengono elencate alcune benefici che il Ginkgo Biloba fornisce al nostro organismo e alcune proprietà che questa pianta possiede.
Sull’effetto degli estratti di Ginkgo Biloba nel trattamento del declino cognitivo esistono numerosissimi studi. Nel 2002, ad esempio, una ricerca ha definito l’effetto degli estratti di Gingko Biloba sul miglioramento della funzione cognitiva. Interessante notare come persino una recente panoramica di revisioni sistematiche, effettuata dai ricercatori della Scuola di Medicina Tradizionale Cinese dell’Università di Hong Kong, affermi che tale estratto “può avere potenziali effetti benefici nei pazienti affetti da demenza, a patto di essere assunto in dosi superiori ai 200 mg al giorno per almeno 5 mesi.” Tuttavia tali studi sono solo agli inizi e devono essere ulteriormente approfonditi.
Il Ginkgo Biloba si assume per via orale sotto forma di estratto di foglie e con esse si può preparare un infuso utilizzandone 30-40 gr per litro d’acqua. Dosaggio e tempi di somministrazione dipendono dal problema che si vuole trattare e varia da persona a persona.
Si sconsiglia la somministrazione a persone con difetti di coagulazione o sottoposti a terapia con anticoagulanti. È bene evitarne l’assunzione da parte di coloro che soffrono di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti della pianta.
Inoltre l’utilizzo di questa pianta è sconsigliato in gravidanza e durante l’allattamento.
Nella tradizione orientale il Ginkgo Biloba è sempre stato visto come oggetto di venerazione, simbolo della coincidenza degli opposti, veniva piantato vicino ai templi e ai luoghi di culto per i poteri attribuitogli.
La sua resistenza gli ha permesso di sopravvivere, oltre all’era glaciale, alla nube tossica dell’atomica ad Hiroshima. Tre anni dopo l’esplosione, dall’albero coperto di carbone è spuntato un germoglio e man mano è rifiorito. Il superstite della strage è tuttora nello stesso luogo, simbolo della rinascita.