Il pane è un prodotto alimentare ottenuto dalla lievitazione e successiva cottura di un impasto di farina di grano, acqua, lievito e in alcuni casi sale. In Italia il pane più comune è sicuramente quello ottenuto con la farina di grano, anche se in commercio è possibile trovarne di molti tipi tra cui con farina di orzo, farro, miglio, ecc.
Anticamente era un semplice impasto di acqua e farina, solo in seguito è stato arricchito con lievito e sale. Utilizzando i diversi tipi di farine e basandosi su diverse modalità di lievitazione, in Italia vengono prodotti numerosissimi tipi di pane, che differiscono in base alle regioni geografiche in cui vengono prodotti e alla forma che viene data durante la preparazione.
Il pane rappresenta fin dall’antichità uno degli alimenti essenziali su cui si basa la dieta mediterranea e la civiltà occidentale, come il riso per la cultura orientale. Come è noto viene comunemente utilizzato per accompagnare la maggior parte dei secondi piatti e dei contorni, oltre ad essere l’ingrediente principale di panini e una base per la preparazione di ricette sotto forma di pangrattato per impanare e farcire carni o verdure.
L’ingrediente principale del pane è la farina ottenuta dal frumento o grano che costituisce il cereale più coltivato in Italia e più diffuso nel mondo, tra le varietà più conosciute ricordiamo:
La legge italiana ha stabilito il grado di umidità del pane in base alla sua pezzatura: fino a 70 grammi l’umidità massima deve essere del 29%, da 100 a 250 grammi del 31%; da 300 a 500 grammi del 34%, da 600 a 1000 grammi del 38 % e oltre i 1000 grammi del 40%. Per il pane a base di farina integrale è concesso un contenuto di umidità superiore del 2% rispetto ai limiti previsti.
Per la preparazione del pane possono essere utilizzate diverse tipologie di farine, tra le principali ricordiamo la farina di tipo 00, 0, 1, 2 o integrale. Il pane prodotto con la farina di tipo 0 o 1 prende comunemente il nome di pane rustico o casereccio.
I diversi tipi di farine si differenziano per vari fattori come: il livello di raffinazione, le caratteristiche nutrizionali (ad esempio il contenuto in macro e micronutrienti) e le caratteristiche visive (colore e granularità). In particolare il livello di raffinazione dipende dal grado di abburattamento, che consiste nel processo a cui viene sottoposto il grano durante la sua lavorazione per separarlo attraverso dei setacci dai residui (crusca e germe di grano) e dalle impurità contenute. A una minore percentuale di abburattamento corrisponde una farina più raffinata.
Di seguito vengono indicate le caratteristiche delle farine più comuni nel nostro paese:
Le farine di tipo semi-integrale e integrale inoltre si differenziano dalle farine di tipo 00 e 0 poiché contengono un più elevato contenuto di proteine che contribuiscono a facilitare la lievitazione dell’alimento; per questo motivo sono anche definite ‘farine forti’, mentre le altre tipologie vengono definite ‘farine deboli’.
Esistono due modalità di macinazione delle diverse farine: