Varietà della dieta e cancro

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Alcuni aspetti della relazione tra cancro ed alimentazione

Nell’ambito della ricerca riguardante il legame esistente tra sviluppo dei tumori ed alimentazione, si sta rivolgendo l’attenzione su un elemento che molte persone danno per scontato: la varietà dietetica. Dal momento che è impossibile stabilire con certezza una relazione di causa-effetto con i singoli alimenti, si sta sviluppando un nuovo approccio tale da individuare le potenziali interazioni della totalità della dieta.

Gli sforzi dei ricercatori dell’American Institute for Cancer Research (AICR) sono concentrati sui diversi motivi per cui la varietà è un valore aggiunto allo stile di vita. Già nel 2001 il Dottor David Heber del Centro di Nutrizione Umana della UCLA si pronunciava a tal proposito in questo modo: “Una dieta è più della somma delle sue parti e spesso si incorre nell’errore di scomporla matematicamente nelle sue componenti artificiose quali proteine, carboidrati, lipidi. Assumiamo cibi, non solo nutrienti e ci sono prove inconfutabili che mangiare diverse varietà di frutta e verdura può ridurre il rischio delle forme più comuni di neoplasie e di altre patologie.”

La conferma emerge da studi più o meno recenti. Interessante è il risultato di Bernstein et al. che, analizzando una popolazione di anziani, categoria particolarmente a rischio di alimentazione monotona e ripetitiva, ha riscontrato che esiste un’associazione significativa tra l’assunzione di una scarsa varietà di frutta e verdura ed una storia di neoplasie, non solo gastrointestinali (Bernstein et al., Higher dietary variety is associated with better nutritional status in frail elderly people).

Le evidenze più importanti sono però risultanti da studi a lungo termine come l’EPIC, l’European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition. Tra i diversi aspetti analizzati, sono stati raccolti dati sul consumo di frutta e verdura in 452187 partecipanti, di cui 1613 avevano una storia di carcinoma ai polmoni. Precedentemente, le informazioni ottenute avevano portato alla conclusione che una grande quantità di frutta e verdura avrebbe potutoridurre il rischio di alcune forme di neoplasie polmonari; attualmente i ricercatori sono più propensi a credere che sia la varietà di prodotti di origine vegetale a determinare una potenziale protezione.

Bueno de Mesquita et al., alla luce dei dati EPIC, ribadisce che, proprio per la grandissima quantità di differenti composti bioattivi presenti, è importante non solo rispettare le porzioni consigliate di frutta e verdura, ma anche garantire un buon mix attraverso il consumo di diversi alimenti.

Anche durante lo Swedish Mammography Screening Cohort, è stato evidenziato un significativo legame tra un minor tasso di incidenza di tumore mammario ed il consumo di una maggiore variabilità di alimenti salutari: la mortalità per cancro è statisticamente più bassa per diete quanto più varie e diversificate, con una riduzione del rischio pari a circa al 5% per ogni alimento salutare aggiunto (Drescher LS, Healthy food diversity as a concept of dietary quality).

Anche nel caso di un tumore già in atto, la dieta deve comprendere la più ampia gamma possibile di alimenti, in particolare di frutta e verdura.

Il Dana-Farber Cancer Institute di Boston incoraggia i pazienti affetti da cancro a seguire una dieta ottimale, le cui parole chiave sono varietà ed equilibrio. Infatti, solo assumendo un’ampia gamma di alimenti si può mirare all’intake di una combinazione unica di vitamine, minerali, proteine, lipidi, carboidrati e fitonutrienti.

                                                                                          Redatto da Progeo s.r.l.

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